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Johan Cruijff è una leggenda del calcio mondiale, famoso per le sue eccezionali prestazioni con l’Ajax, il Barcellona e l’arancia meccanica che era la sua nazionale, oltre che per la sua rivoluzionaria visione del gioco. Tuttavia, un capitolo meno noto della sua carriera è la sua breve esperienza con il Milan nel 1981, durante il Mundialito per Club, un torneo non ufficiale organizzato dall’emittente televisiva italiana Canale 5.

Un passaggio breve in Italia

Johan Cruijff, nato il 25 aprile 1947 ad Amsterdam, iniziò la sua carriera professionistica all’Ajax, dove contribuì a trasformare il club in una delle potenze calcistiche europee. Con l’Ajax, vinse numerosi titoli nazionali ed internazionali, tra cui tre Coppe dei Campioni consecutive dal 1971 al 1973. Nel 1973, si trasferì al Barcellona, dove continuò a lasciare il segno, vincendo il campionato spagnolo nel 1974 e introducendo uno stile di gioco innovativo che influenzò profondamente il calcio spagnolo. Quello che oggi si è evoluto in tiki-taka.

Dopo un periodo negli Stati Uniti con i Los Angeles Aztecs e i Washington Diplomats, Cruijff tornò in Europa, giocando brevemente con il Levante in Spagna prima di tornare all’Ajax. La sua carriera da giocatore culminò con una stagione trionfale al Feyenoord, dove vinse il campionato olandese e la KNVB Cup nel 1984​ (The World of Johan CruyffCalcissimo)​.

Sul funambolo olandese abbiamo anche scritto una biografia curata da La Leva calcistica della classe ’68 sul nostro portale. Leggila qui.

Cruyff al Milan: contesto e motivazioni

Nel 1981, Johan Cruijff era vicino al termine della sua carriera da giocatore. Dopo aver lasciato i Washington Diplomats, accettò l’invito del Milan a partecipare al Mundialito per Club, un torneo organizzato da Silvio Berlusconi come parte della sua strategia per promuovere Canale 5 e rafforzare la presenza mediatica del calcio italiano. Il Milan, che stava cercando di rilanciarsi dopo essere risalito dalla Serie B, vedeva in Cruijff una figura di prestigio che poteva attirare l’attenzione e portare entusiasmo tra i tifosi.

Il Profeta giocò una sola partita con la maglia rossonera, contro il Feyenoord, squadra che avrebbe poi rappresentato ufficialmente due anni dopo. La partita, giocata allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, terminò 0-0 e Cruijff fu sostituito all’intervallo da Francesco Romano. La sua prestazione fu modesta, con un contributo limitato ad un assist per Antonelli​ (Forza Italian Football)​.

Perché Cruijff non giocò più per il Milan

La ragione principale per cui Johan Cruijff non proseguì la sua avventura con il Milan risiede nelle sue condizioni fisiche e nelle sue aspirazioni personali. A 34 anni, Cruijff era consapevole di essere vicino al termine della sua carriera agonistica. Inoltre, il Milan non era ancora il club dominante che sarebbe diventato sotto la guida di Berlusconi negli anni successivi. L’offerta di un contratto a lungo termine non si concretizzò, e Cruijff decise di proseguire la sua carriera altrove, tornando all’Ajax prima di concludere la sua carriera al Feyenoord​​.

L’Impatto di Cruijff sul calcio

Nonostante la sua breve apparizione con il Milan, Johan Cruijff ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del calcio. Il suo approccio innovativo e la sua filosofia di gioco, incentrata sul possesso palla e il movimento continuo, hanno influenzato generazioni di allenatori e giocatori. Cruijff è considerato uno dei pionieri del “calcio totale”, un approccio che ha rivoluzionato il modo di intendere il gioco.

Johan Cruijff è una delle figure più iconiche del calcio mondiale, e la sua breve apparizione con il Milan è un interessante e curioso capitolo della sua carriera. Anche se non ha avuto un impatto significativo sul campo con i rossoneri, la sua presenza nel Mundialito per Club del 1981 rimane un ricordo affascinante per i tifosi e un simbolo del suo duraturo legame con il calcio internazionale. La sua eredità continua a vivere attraverso le molteplici influenze che ha avuto sul gioco, sia come giocatore che come allenatore.

 
 

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