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Domenica 21 maggio 2017, sarebbe bastato un solo punto al Real Madrid contro il Malaga per dichiararsi, proprio come la Juventus, vincitore del campionato per la 33° volta della sua storia.

I galacticos, però, hanno deciso di chiuderla con un rotondo 0-2 targato il solito Cristiano Ronaldo (al ‘2) e Karim Benzema (al ’55), mettendo il punto esclamativo su LaLiga.

Il fatto più interessante della serata è stata l’assenza di un giocatore della squadra andalusa, un ex canterano del Real di nome Diego Llorente. Un difensore centrale, nato nel 1993, alto 1,86 m e con un ottimo senso della posizione.

Fu acquistato dal Castilla nel 2013, poi mandato in giro per la Spagna in prestito: al Rayo Vallecano (altra squadra di Madrid) nel 2015 e a Malaga in questa stagione.

Ma perché non ha potuto giocare?

Il giovane calciatore spagnolo, in verità, non era presente neanche alla partita d’andata al Santiago Bernabeu per via di una clausola che il Real Madrid appone in tutti i contratti dei giocatori mandati in prestito in altri club spagnoli: la clausola della paura.

Applicano questa clausola, addirittura ai giocatori che militano in Segunda B, dove gioca il Real Madrid Castilla. E qui, ci sono stati due casi: il primo è Álvaro Fidalgo, in prestito al Rayo Majadahonda, l’altro caso è quello di José León, in prestito al Cultural Leonesa, che non ha potuto giocare la partita di Coppa contro i blancos.

La clausola, ad ogni modo, viene esercitata dal club madrileno per far sì che non ci siano altri inconvenienti, come in passato, coi giocatori provenienti dalla propria cantera mandati in prestito. Vogliono evitare altri casi come quelli di Munitis, Eto’o e Morientes che, nonostante fossero ancora calciatori del Real Madrid, spesso e volentieri hanno fatto sentire la propria presenza in campo, segnando gol e causando la sconfitta dei galattici.

La clausola però non sempre è possibile farla valere, come nel 2015 quando Álvaro Morata affrontò il Real Madrid in semifinale di Champions League con la squadra in cui era in prestito, la Juventus. Tutti ricordiamo che anche in quella occasione avrebbe fatto comodo questo escamotage, ma la UEFA non permette certe clausole nelle sue competizioni.

Chissà che a Cardiff non possa succedere il contrario, e possa l’attaccante spagnolo rimedare al torto fatto alla propria squadra due anni fa, proprio ai danni di chi invece lo aveva accolto e consacrato al calcio mondiale.

Fonte: AS

 
 

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