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George Herman Ruth nacque il 6 febbraio 1895 al 216 di Emory Street, a sud di Baltimora, Maryland. Pensava di essere nato il 7 febbraio 1894, anziché il 6 febbraio 1895, rendendo inesatte molte fonti dell’epoca. Il nonno materno era un immigrato tedesco di nome Pius Schamberger, che di mestiere faceva il tappezziere.

Kate e George Sr., suoi genitori, abitavano al piano superiore del loro saloon in Camden Street, ma la madre preferì darlo alla luce in casa del padre.

Il piccolo George, non era molto tranquillo: marinava la scuola, bighellonava per strada e commetteva piccoli furti. A sette anni beveva, masticava tabacco, ed era ormai sfuggito al controllo dei genitori.

Viene così mandato alla St. Mary’s Industrial School, una scuola maschile gestita da fratelli cattolici romani, dove ha incontrato Padre Matthias, diventando l’uomo della svolta per Ruth. Qui impara a giocare a baseball, diventando lanciatore. Un giorno però la sua squadra era in svantaggio, il battitore non è in giornata e Babe, che era comunque un ragazzaccio, inizia ad insultarlo. Padre Matthias per dargli una lezione, lo fa entrare al posto del compagno preso in giro, ed è qui che inizia la storia di una leggenda.

I compagni di squadra di Ruth e i media hanno cominciato a riferirsi a lui con il soprannome datogli da Jack Dunn, proprietario dei Baltimore Orioles, “Babe“. Al campione gli avrebbero poi dato altri soprannomi, tra cui “The Sultan of Swat” e “The Bambino“.

A 19 anni, Ruth firma per i Baltimore Orioles.

LA CARRIERA

Padre Matthias segnala il giovane a Jack Dunn, che lo ingaggia come lanciatore. Il 22 aprile 1914 “The Babe” lanciò nella sua prima partita da professionista, in International League contro i Buffalo Bisons: la sua squadra vinse 6-0.

Nella prima metà della stagione gli Orioles erano la migliore squadra della lega: 47 partite vinte e 22 perse a fine stagione. Ma la situazione finanziaria non era buona. La concorrenza ridusse drasticamente gli spettatori degli Orioles. Per far tornare i conti, Dunn fu obbligato a vendere i migliori, tra questi ovviamente c’era Ruth e Joseph Lannin, proprietario dei Boston Red Sox, lo comprò per una cifra mai dichiarata, che pare si aggirasse tra i 20.000 e i 35.000 dollari.

L’inizio con la squadra di Boston non è facile, in squadra c’erano molti mancini e lui era l’ultimo arrivato. Viene mandato in prestito ai Providence Grays, ritorna a giocare nell’International League. Vince il titolo e a fine stagione viene richiamato dai Red Sox.

Nel 1915 parte come primo lanciatore, ma riesce ad aiutare anche l’attacco mettendo a segno i suoi primi quattro fuoricampo. I Red Sox vincono le World Series. Si riconfermò l’anno dopo, e anche nel 1917, anche se i Boston non riescono a tenere il passo dei Chiacago White Sox (vincono 100 partite). Nel frattempo, però, l’attacco si era indebolito e Ruth fu in qualche partita costretto a giocare più avanti. L’allenatore dell’epoca iniziò nel 1918 ad utilizzarlo da esterno, e qualche compagno di squadra pronosticò che il cambio gli avrebbe acorciato la carriera. Si sbagliava.

Nel 1919 Ruth era in pratica un esterno a tempo pieno, e con appena 17 apparizioni sul monte di lancio nelle 130 partite da lui giocate, quell’anno riuscì a stabilire persino il suo primo record di fuoricampo in una sola stagione (29).

I Boston Red Sox nel frattempo hanno cambiato proprietà, e alcune scelte di Harry Frazee, il proprietario, non furono molto producenti. Pagò dei salari altissimi per cercare di portare i migliori giocatori a Boston durante la Prima Guerra Mondiale, e per di più i suoi affari come impresario teatrale iniziavano a naufragare. Fu costretto a vendere parte dei giocatori. Il 3 gennaio 1920 Babe Ruth venne ceduto ai New York Yankees.

L’inizio con gli Yankees è tuttaltro che cattivo. Babe ripaga l’investimento fatto dalla società, si allena e diventa l’esterno titolare ai danni di George Halas, un giocatore modesto, che si risentì del taglio e lasciò il baseball; si dedicò poi al football americano, fondando i Chicago Bears e la NFL. Ma questa è un’altra storia.

Quell’anno riesce a portare gli Yankess per la prima volta alle World Series, ma perdono 5-3 contro i concittadini rivali dei New York Giants. Ruth, però migliora il suo record di fuoricampo diventando lo spauracchio di tutti i lanciatori.

Dal 1920 al 1923, vive le sue migliori satgioni a New York: diventa il primo capitano in campo della squadra, ogni anno migliora il suo record di fuoricampo e nel 1921 divenne un caso di studio per la Columbia University, dove venne provato scientificamente che non era umano.

Non era però tutto rose e fiori. Inizia la sua prima crisi da professionista e la vita personale non va meglio. Inizia ad essere sospeso per la sua irriverenza in campo, tanto dalla lega quanto dalla squdra stessa. Inizia ad avere un ritmo di vita spericolato: ama mangiare (costante nella sua vita), bere e le belle donne. Quest’ultima passione lo porterà anche alla separazione (mai divorziato essendo di forte fede cattolica) con la moglie Helen Woodford, che nel 1929 morì a causa di un incendio della propria casa.

L’esuberante vita sociale, ma anche le mancate presenze in campo, influirono negativamente sul suo rendimento, anche se nel 1927 firma il suo personalissimo record di fuoricampo in una stagione (60).

In gara 3 delle World Series del 1932, che vedevano gli Yankees contro i Chicago Cubs, Ruth realizzò uno dei fuoricampo più celebri della storia del baseball, su una palla che sembrava Ruth avesse “chiamato” in anticipo. In un’intervista del 1945, raccontò di aver preso i primi due strike, alzando un dito dopo il primo (“Questo è uno”) e due dopo il secondo (“Fanno due”). Poi aveva puntato alla staccionata all’esterno, e al lancio successivo spediva la pallina sugli spalti. Scena ormai epica per il baseball americano.

Ci si è sempre chiesti, invece, se effettivamente Ruth avesse puntato alla staccionata. Charlie Root, il lanciatore dei Cubs, negò con rabbia che Ruth “avesse chiamato il colpo” e che lo avrebbe colpito se lo avesse fatto (Root era soprannominato “Chinski” per la sua tendenza a tirare addosso ai battitori). Ma Root aveva la strana abitudine di girarsi attorno tra un lancio e l’altro, e alcuni presenti dissero che semplicemente non aveva visto il gesto del Bambino. Non c’è un filmato ufficiale del fuoricampo. Esiste un filmato amatoriale girato da uno spettatore, ma non prova nulla.

La stagione finale del “Bambino”, nel 1935, era con i Boston Braves. Era entrato a far parte del Braves con la speranza che sarebbe diventato il direttore della squadra la stagione successiva. Tuttavia, questo sogno non è mai avvenuto per un Ruth ormai deluso, che aveva una reputazione da alcoolizzato, scommettitore e donnaiolo.

I RECORD E LA MORTE


Molti dei record di Ruth sono rimasti per decenni. Il suo record di homerun in carriera è rimasto fino al 1974, rotto da Hank Aaron. Il record di 60 homerun di Ruth in una sola stagione (1927) di 154 partite non fu migliorato fino al 1961, quando Roger Maris ne fece 61 in una stagione estesa di 162 partite.

  • 3° per maggior numero di home run – 714
  • 10° nella media battuta – .342
  • 2° per RBI – 2,213
  • 1° di tutti per strike % – .690
  • 2° di tutti i tempi on-base % – .474
  • 1° di tutti i tempi OPS – 1.164
  • 4° di tutti i tempi in ‘runs list’ – 2,174
  • 6° di tutti i tempi per basi prese – 5,793
  • 3° di tutti I tempi nella ‘walks list’ – 2,062

Curioso il crescimento del salario durante la sua carriera, centuplicato nel corso di 20 anni: si passò dai 350 dollari con i Baltimore Orioles, ai 35000 con gli Yankees.

Per colpa sua, negli anni ’90 inziò a girare la voce su una strana maledizione che aveva colpito i Red Sox dalla sua partenza, The Curse of the Bambino, la Maledizione del Bambino. I tifosi erano convinti che fosse stata la sua partenza dalla squadra di Chicago a non farli vincere le World Series per ben 86 anni. Ovviamente si trattava di una semplice superstizione sportiva.

Ruth morì di cancro alla gola all’età di 53 anni, il 16 agosto 1948, a New York City. Il suo corpo rimase per due giorni allo Yankee Stadium e fu visitato da oltre 100.000 tifosi.

STATISTICHE

IN ATTACCO

Year Team LG 2B 3B H HR G R RBI AB BB SB SO AVG
1914 BOS AL 1 0 2 0 5 1 2 10 0 0 4 0.200
1915 BOS AL 10 1 29 4 42 16 21 92 9 0 23 0.315
1916 BOS AL 5 3 37 3 67 18 15 136 10 0 23 0.272
1917 BOS AL 6 3 40 2 52 14 12 123 12 0 18 0.325
1918 BOS AL 26 11 95 11 95 50 66 317 58 6 58 0.300
1919 BOS AL 34 12 139 29 130 103 114 432 101 7 58 0.322
1920 NY AL 36 9 172 54 142 158 137 458 150 14 80 0.376
1921 NY AL 44 16 204 59 152 177 171 540 145 17 81 0.378
1922 NY AL 24 8 128 35 110 94 99 406 84 2 80 0.315
1923 NY AL 45 13 205 41 152 151 131 522 170 17 93 0.393
1924 NY AL 39 7 200 46 153 143 121 529 142 9 81 0.378
1925 NY AL 12 2 104 25 98 61 66 359 59 2 68 0.290
1926 NY AL 30 5 184 47 152 139 146 495 144 11 76 0.372
1927 NY AL 29 8 192 60 151 158 164 540 137 7 89 0.356
1928 NY AL 29 8 173 54 154 163 142 536 137 4 87 0.323
1929 NY AL 26 6 172 46 135 121 154 499 72 5 60 0.345
1930 NY AL 28 9 186 49 145 150 153 518 136 10 61 0.359
1931 NY AL 31 3 199 46 145 149 163 534 128 5 51 0.373
1932 NY AL 13 5 156 41 133 120 137 457 130 2 62 0.341
1933 NY AL 21 3 138 34 137 97 103 459 114 4 90 0.301
1934 NY AL 17 4 105 22 125 78 84 365 104 1 63 0.288
1935 BOS NL 0 0 13 6 28 13 12 72 20 0 24 0.181
TOT  TOT TOT 506 136 2873 714 2503 2174 2213 8399 2062 123 1330 0.342

DA LANCIATORE

Year Team LG W L ERA ER G GS CG IP H R SH BB SO SV
1914 BOS AL 2 1 3.91 10 4 3 1 23 21 12 0 7 3 0
1915 BOS AL 18 8 2.44 59 32 28 16 217.2 166 80 1 85 112 0
1916 BOS AL 23 12 1.75 63 44 41 23 232.2 230 83 9 118 170 1
1917 BOS AL 24 13 2.01 73 41 38 35 326.1 244 93 6 108 128 2
1918 BOS AL 13 7 2.22 41 20 19 18 166.1 125 51 1 49 40 0
1919 BOS AL 9 5 2.97 44 17 15 12 133.1 148 59 0 58 30 1
1920 NY AL 1 0 4.50 2 1 1 0 4 3 4 0 2 0 0
1921 NY AL 2 0 9.00 9 2 1 0 9 14 10 0 9 2 0
1930 NY AL 1 0 3.00 3 1 1 1 9 11 3 0 2 3 0
1933 NY AL 1 0 5.00 5 1 1 1 9 12 5 0 3 0 0
TOT TOT TOT 94 46 2.28 309 163 148 107 1221.1 974 400 17 441 488 4

Fonti: Wikipedia, BabeRuth.comHistory.com, Baseball-Reference.com

 
 

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