C’ è un post che circola sui social da subito dopo l’inizio di questa pandemia. Ha un tono ironico, grossomodo riassume la sorpresa e l’orgoglio di un Paese, l’Italia, che si ritrova ad avere presidi medici e di protezione prodotti dai suoi marchi più prestigiosi: da Armani e Gucci, da Bulgari alla Ferrari. È una delle tante facezie che ci scambiamo per cercare di stare almeno un po’ allegri, ma che sostanzialmente descrive la realtà. E fa un certo effetto vedere il cavallino rampante impresso sulle valvole per respiratori che la Ferrari ha postato sul suo account Instagram.
Cosa poi twittata anche da Burioni.
La Ferrari non si ferma: produce valvole per respiratori polmonari che salvano la vita alle persone infettate dal coronavirus. Infine un altro avversario sconfitto da qualcosa che ha sopra un cavallino rampante. pic.twitter.com/zp1h3YQy1Z
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) April 17, 2020
Anche se in verità, ne avevamo già parlato della possibilità di una riorganizzazione della produzione in casa Ferrari per combattere il Coronavirus. Leggi l’articolo
In un attimo i concetti di solidarietà, coesione, squadra, gruppo, spesso travisati nella metafora sportiva, riassumono il loro vero valore. Le valvole sono prodotte nel reparto dove abitualmente si costruiscono i prototipi delle vetture .
Alcune sono state sviluppate in collaborazione con la Mares, azienda di attrezzature subacquee. La logistica del progetto di Nuovamacut Gruppo TeamSystem. Altri raccordi sono destinati a Solid Energy, che li impiega per trasformare le maschere da snorkeling Decathlon in ausili a protezione del personale sanitario esposto al contagio. Ferrari conta di realizzare diverse centinaia di dispositivi che continueranno a essere distribuiti, con il coordinamento della Protezione Civile, a diversi ospedali italiani fra cui quelli di Bergamo, Genova, Modena e Sassuolo, oltre che agli operatori sanitari del comune di Medicina, in provincia di Bologna.
Non solo Ferrari: i ventilatori Mercedes
Come è noto, tutto il mondo della Formula 1 è impegnato nello sforzo di inventarsi soluzioni per contrastare gli effetti del Covid-19. L’alta specializzazione dei team, e ancora di più la loro capacità di rispondere a esigenze immediate in tempi strettissimi (in termini di idee-progettazione-realizzazione) fanno di loro i soggetti industriali ideali per la produzione dei supporti necessari. Si va quindi anche ben oltre le semplici mascherine. È di ieri la notizia dei primi pazienti, sei, aiutati con ventilatori realizzati dalla Mercedes. È successo al Fairfield General Hospital di Bury, un sobborgo a nord di Manchester. I ventilatori, così come altri strumenti sanitari destinati alle terapie intensive, sono stati prodotti da Mercedes nell’ambito del Project Pitlane: un’idea che ha unito le forze e gli ingegneri dei sette team di Formula 1 con base in Inghilterra. Quindi, oltre alla scuderia campione del Mondo, anche McLaren, Williams, Red Bull, Renault e Haas. Nei giorni scorsi il servizio sanitario britannico aveva bocciato alcuni dispositivi realizzati da Red Bull, Renault e Racing Point, ma il progetto prosegue. E dà i suoi frutti.
Fairfield General Hospital is leading research for a ground-breaking #COVID19 ventilation study comparing the effectiveness of three new ventilation methods, including one manufactured by F1 giant @MercedesAMGF1
— Northern Care Alliance NHS Group (NCA) (@NCAlliance_NHS) April 16, 2020
Find out more: https://t.co/BE0N4YL9SL pic.twitter.com/SxowbLeDgc