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Consigli letterari, per chi ama il calcio!
Si comincia dall’infanzia a Muggia e dalle partite nella piazza della chiesa tra le automobili parcheggiate e le felpe in terra a fare da pali. Sino al finale che lo vede mister di una squadra di ragazzi disabili. Dario Hübner, insieme a Tiziano Marino, dimostra di cavarsela a modo suo anche nella scrittura di questa sorprendente, sincera autobiografia.
Che il capocannoniere di Serie C, B ed A (a 35 anni a pari merito con Trezeguet) fosse un soggetto speciale e normale al tempo stesso, lo si sapeva, ma in questo bel libro si scoprono tanti aspetti curiosi della sua vita privata: sposa la cameriera del ristorante dove va a mangiare nel suo primo anno da calciatore professionista, scavalca le recinzioni dell’autodromo di Monza per vedere le Ferrari impegnate nelle prove e in gara, se ne va in Vespa al mare nella Jugoslavia di Tito, adora i Queen, i cruciverba e i puzzle. Apprendista panettiere e poi fabbro che monta le finestre, il Bisonte Tatanka approda tardi al grande calcio, quando è già uomo fatto e solido. Sfiora l’Inter e il Milan (di Ancelotti), veste rossonero solo per dodici giorni, però gioca una stagione con Roberto Baggio (al Brescia nda). Tendini di ferro, insensibile alla fatica, allenato da Vicini e Tardelli, Guidolin e Cosmi, rende Saadi Gheddafi avvezzo alla grappa.
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MI CHIAMAVANO TATANKA
di Dario Hübner con T. Marino
BALDINI E CASTOLDI 208 PAGINE – € 17