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Chi è Oscar Robertson

Oscar Palmer Robertson (Charlotte – Tennessee, 24 novembre 1938), conosciuto come “The Big O“, è stato uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi. Nato il 24 novembre 1938 a Charlotte, Tennessee, è cresciuto a Indianapolis, Indiana, dove ha iniziato a giocare a basket. La sua infanzia fu segnata da povertà e segregazione, ma ciò non gli impedì di sviluppare il suo talento straordinario nel gioco del basket.

Oscar Robertson è stato principalmente una guardia, ma la sua versatilità gli permetteva di giocare anche come playmaker e ala piccola. La sua capacità di contribuire in ogni aspetto del gioco lo rese unico nel suo genere. Con una media carriera di 25,7 punti, 9,5 assist e 7,5 rimbalzi per partita, Robertson stabilì standard elevati per le future generazioni di giocatori. Fu selezionato per l’NBA All-Star Game per 12 volte e fu nominato MVP della lega nel 1964. Robertson detiene ancora oggi il record per la maggior parte delle triple-doppie in una stagione con 41, un’impresa che rimase imbattuta per decenni fino a quando Russell Westbrook lo superò.

Carriera Collegiale

Gli inizi alla Crispus Attucks High School

Oscar Robertson iniziò la sua straordinaria carriera di basket alla Crispus Attucks High School di Indianapolis, una scuola interamente per studenti afroamericani. Durante il suo periodo alla Crispus Attucks, Robertson guidò la squadra a due titoli statali consecutivi nel 1955 e nel 1956. Questi successi furono storici, in quanto la scuola divenne la prima squadra afroamericana a vincere un campionato statale in Indiana. La leadership e le abilità di Robertson furono fondamentali per questi traguardi, e la squadra del 1955-56 è ricordata come una delle migliori nella storia del basket liceale americano.

Successi con i Cincinnati Bearcats

Dopo aver concluso la sua carriera liceale, Oscar Robertson continuò a brillare al college, giocando per i Cincinnati Bearcats. Durante i suoi tre anni al college (1957-1960), Robertson stabilì numerosi record NCAA, dimostrando il suo talento eccezionale. Con una media di 33,8 punti a partita, Robertson divenne il primo giocatore nella storia della NCAA a raggiungere oltre 3.000 punti in carriera, stabilendo un record che durò per molti anni. La sua abilità nel segnare, passare e rimbalzare lo rese un giocatore completo e temuto dagli avversari.

Riconoscimenti e premi

Durante il suo periodo con i Bearcats, Robertson fu nominato All-American tre volte, un riconoscimento riservato ai migliori giocatori del paese. Inoltre, vinse il titolo di Giocatore dell’Anno ogni anno, consolidando la sua reputazione come uno dei più grandi talenti del basket collegiale. Robertson fu anche il primo giocatore a vincere tre volte il premio di Giocatore dell’Anno della USBWA (United States Basketball Writers Association), un’impresa che sottolinea la sua dominanza sul campo.

Carriera NBA

Oscar Robertson ai Cincinnati Royals

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© grantland.com

Gli inizi

Oscar Robertson iniziò la sua carriera professionistica nel 1960 quando fu scelto dai Cincinnati Royals, oggi conosciuti come Sacramento Kings, come prima scelta assoluta nel Draft NBA. Il suo impatto fu immediato, vincendo il titolo di Rookie dell’Anno grazie alle sue prestazioni straordinarie. Robertson rivoluzionò il ruolo di guardia con la sua abilità di passaggio, rimbalzo e segnatura, dimostrando una versatilità che pochi giocatori avevano all’epoca.

Stagione 1961-1962: la storica tripla-doppia

Prestazioni straordinarie

La stagione 1961-1962 fu un capitolo indimenticabile nella carriera di Oscar Robertson e nella storia della NBA. In quell’anno, Robertson divenne il primo giocatore a mantenere una media di una tripla-doppia per l’intera stagione, un’impresa che rimase ineguagliata per oltre 55 anni. Con una media di 30,8 punti, 12,5 rimbalzi e 11,4 assist a partita, Robertson non solo dimostrò la sua straordinaria abilità individuale, ma anche la sua capacità di influenzare ogni aspetto del gioco.

Le prestazioni di Robertson durante quella stagione furono straordinarie. La sua abilità di segnare punti, catturare rimbalzi e distribuire assist con una regolarità impressionante lo resero un giocatore unico. La sua visione di gioco, unita alla sua capacità di gestire la palla e creare opportunità per i compagni di squadra, cambiò la percezione del ruolo di guardia nella NBA.

La Partita della tripla-doppia

Uno degli aneddoti più memorabili di quella stagione fu la partita del 15 febbraio 1962 contro i Los Angeles Lakers. In quella partita, Robertson registrò una delle sue numerose triple-doppie, con 35 punti, 15 rimbalzi e 13 assist. La partita fu una dimostrazione lampante del suo talento e della sua capacità di dominare il gioco sotto tutti gli aspetti.

Durante quella gara, Robertson fu una forza inarrestabile, mostrando una combinazione di forza fisica, intelligenza cestistica e abilità tecnica. La sua performance fu cruciale per la vittoria della sua squadra, i Cincinnati Royals, contro i Lakers, una delle squadre più forti dell’epoca. Quella partita non fu solo un’altra tripla-doppia, ma un simbolo del dominio di Robertson nel gioco.

Impatto sul gioco

L’impatto di Oscar Robertson sul gioco del basket fu profondo. La sua capacità di registrare triple-doppie regolarmente dimostrò che un giocatore poteva essere eccezionale in più aree del gioco. La stagione 1961-1962, in particolare, ridefinì ciò che era possibile per una guardia nella NBA. Robertson non si limitò a segnare e a fare assist; la sua capacità di leggere il gioco, anticipare le mosse degli avversari e contribuire in difesa lo rese un giocatore completo e formidabile.

L’eredità di quella stagione è ancora evidente oggi. Il suo record di tripla-doppia per una stagione intera rimase imbattuto fino a quando Russell Westbrook lo superò nel 2017. Tuttavia, l’impatto di Robertson va oltre i numeri; cambiò la percezione del gioco e stabilì nuovi standard di eccellenza per le generazioni future di giocatori.

Contributi e riconoscimenti

Durante il suo periodo con i Cincinnati Royals, Robertson fu il leader indiscusso della squadra. Con la sua presenza, i Royals divennero una squadra competitiva nella Eastern Conference, raggiungendo i playoff in diverse occasioni. La sua abilità di segnare, rimbalzare e passare era completata da una leadership naturale che ispirava i compagni di squadra a migliorare le loro prestazioni.

Oscar Robertson fece il suo ingresso nella NBA con un impatto immediato e travolgente. Nel suo anno da rookie, si distinse per le sue prestazioni eccezionali, tanto da conquistare il prestigioso titolo di Rookie dell’Anno. Le sue capacità uniche di gioco, che includevano una combinazione straordinaria di abilità nel segnare, nel passare e nel rimbalzare, non solo gli garantirono questo riconoscimento, ma anche stabilirono nuovi standard per i giocatori di guardia. Robertson dimostrò fin da subito di essere una forza dominante in campo, suscitando ammirazione tra allenatori e avversari e segnando l’inizio di una carriera leggendaria nella NBA.

Oscar Robertson ai Milwaukee Bucks

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© www.si.com

L’arrivo ai Bucks

Nel 1970, Oscar Robertson fu scambiato ai Milwaukee Bucks, una mossa che segnò una nuova era per la franchigia. All’epoca, i Bucks avevano già nel loro roster il giovane e talentuoso Kareem Abdul-Jabbar (allora conosciuto come Lew Alcindor, n.d.r.). L’aggiunta di Robertson portò un mix di esperienza e talento eccezionale che avrebbe presto trasformato i Bucks in una squadra da titolo.

La stagione del titolo NBA 1970-71

L’impatto di Robertson

L’arrivo di Robertson ai Milwaukee Bucks ebbe un impatto immediato e significativo. La sua abilità nel gestire il gioco, la visione di gioco e l’esperienza contribuirono a elevare il livello di prestazioni dell’intera squadra. Durante la stagione 1970-71, Robertson mantenne una media di 19,4 punti, 8,2 assist e 5,7 rimbalzi per partita, dimostrando di essere ancora uno dei migliori giocatori della lega nonostante fosse alla sua decima stagione.

Il duo esplosivo con Kareem Abdul-Jabbar

La combinazione di Robertson e Abdul-Jabbar si rivelò devastante per gli avversari. Kareem, che aveva già dimostrato di essere un centro dominante, beneficiò enormemente della presenza di Robertson, che poteva distribuire la palla con precisione e creare opportunità di tiro. Insieme, guidarono i Bucks a un record di 66-16 nella stagione regolare, il migliore della lega.

La Corsa ai playoff ed il titolo

Nei playoff, i Milwaukee Bucks continuarono il loro dominio, con Robertson che portò la sua esperienza nei momenti decisivi. I Bucks raggiunsero le finali NBA, dove affrontarono i Baltimore Bullets. Grazie a prestazioni eccezionali da parte di entrambi i giocatori, i Bucks vinsero la serie in quattro partite, conquistando il loro primo titolo NBA. Questo successo consolidò ulteriormente l’eredità di Robertson come uno dei più grandi di sempre.

Gli anni successivi ed il ritiro

Continuità e leadership

Dopo il trionfo del 1971, Oscar Robertson continuò a giocare con i Milwaukee Bucks fino al suo ritiro nel 1974. Sebbene non abbiano più vinto un altro titolo, i Bucks rimasero una delle squadre più competitive della lega grazie alla leadership e alle prestazioni costanti di Robertson. Durante questi anni, Robertson mantenne una media di 15,5 punti, 7,5 assist e 4,9 rimbalzi per partita, dimostrando la sua longevità e la sua capacità di adattarsi a un ruolo più distributivo.

Impatto ed eredità

L’impatto che Oscar Robertson ebbe sui Cincinnati Bearcats e su tutto il basket collegiale fu profondo. Sotto la sua guida, i Bearcats raggiunsero due Final Four consecutive nel torneo NCAA, anche se non riuscirono a vincere il titolo nazionale. Nonostante ciò, l’eredità di Robertson al college è indiscutibile. La sua abilità di gioco e la sua leadership ispirarono i suoi compagni di squadra e influenzarono profondamente il programma di basket dei Bearcats, lasciando un’eredità che perdura ancora oggi.

Il periodo trascorso Cincinnati Royals, quelli che oggi sono i Sacramento Kings, e quello trascorso ai Milwaukee Bucks consolidò l’eredità di Robertson non solo come un grande giocatore individuale, con la storica tripla-doppia oltre che per la versatilità tattica e tecnica, ma anche come un vincitore di squadra, un leader. Il suo contributo al titolo del 1971 rimane uno dei momenti più alti nella storia della franchigia. Anche dopo il suo ritiro, l’impatto di Robertson sulla squadra e sulla lega è rimasto evidente, e il suo numero di maglia (n. 1) è stato ritirato dai Bucks in segno di rispetto e riconoscimento del suo contributo.

Oscar Robertson è stato introdotto, inoltre, nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame due volte: una volta per la sua carriera individuale nel 1980 e un’altra come membro della squadra olimpica statunitense del 1960 nel 2010. La sua influenza non si limitò solo al campo; fu anche presidente della National Basketball Players Association e svolse un ruolo cruciale nella causa antitrust “Robertson v. National Basketball Association”, che portò a importanti riforme nei contratti e nei salari dei giocatori.

Nel 2018 è stato premiato dalla NBA con il premio alla carriera agli NBA Awards.

Oscar Robertson ritira il premio alla carriera agli NBA Awards 2018 al Barker Hangar il 25 giugno 2018 a Santa Monica, California. – © andscape.com – Getty Images

Oscar Robertson ha lasciato un segno indelebile nella storia del basket. Il suo contributo al gioco, sia dentro che fuori dal campo, lo rende una figura leggendaria e una fonte d’ispirazione per le future generazioni di giocatori. La sua carriera straordinaria è testimoniata dai suoi numerosi premi e riconoscimenti, e il suo impatto sulla NBA è ancora evidente oggi.

Fonti

 
 
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