La tennista russa si apre a Vanity Fair.
Lo stop dall’antidoping, il ricorso, il ritorno in campo, l’amore e quel messaggio di Nadal.
“Ho giocato questo sport con tale integrità e tanta passione, che in un primo momento non riuscivo a capire come qualcuno avesse potuto credere, considerando come competo e come mi alleno, che avrei preso la via più facile”
Marija Šarapova, all’anagrafe di Njagan (siberia occidentale), il 7 marzo 2016 indice una conferenza stampa in un albergo di Los Angeles per comunicare che è stata trovata positiva a un test antidoping fatto durante gli Australian Open, solo due mesi prima, il 26 gennaio esattamente.
La trance iniziale fu “molto dolorosa”, si sentiva “ferita” e “molto arrabbiata”. Ma poi, come ha sempre ha fatto nella sua vita, ha optato per la soluzione più pragmatica: “Ho pensato: ‘Ho un problema, che cosa devo fare per risolverlo?'”. In primo luogo è andata a quella conferenza stampa: “L’ho fatto non per cercare di convincere la gente a sentirsi dispiaciuti per me, ma per spiegare quello che era successo”.
Fu trovata positiva al Meldonium, sostanza aggiunta alla lista di quelle proibite solo il 16 settembre 2015, con effetto a partire dal 1 gennaio 2016. In merito ne parlò anche il presidente dell’Agenzia Anti-Doping, Craig Reedie, il quale, lamentandosi sul funzionamento della sua agenzia, affermò: “Se il vostro lavoro e il vostro motto è quello di mantenere lo sport pulito, si dovrebbe stare più attenti nel comunicare l’elenco delle sostanze vietate. Quando il Tribunale Arbitrale [dello Sport] ha visto la corrispondenza che ci hanno inviato per avvertirci dei cambiamenti nella lista delle sostanze, la giuria si mise a ridere. Non erano avvertimenti!”
Lo stesso presidente che dopo aver conosciuto la penalità inflitta alla tennista dichiarò: “La mia grande soddisfazione in questo caso si tratta di aver sospeso una persona che può guadagnare in un’anno più dell’intero bilancio dell’Agenzia”. Gli avvocati della Sharapova chiesero scuse pubbliche, mai arrivate.
La sanzione fu 24 mesi d’inattività, una brutta batosta per una tennista non più giovanissima (classe ’87) e allora numero 5 nel ranking. Su Facebook annunciò che avrebbe fatto ricorso. L’ha fatto, e il 4 ottobre 2016 il Tribunale Arbitrale dello Sport rende noto l’esito del ricorso: la pena, dai 24 mesi iniziali, si riduce a 1 anno e 3 mesi, permettendo così alla russa di tornare nell’aprile del 2017. Sempre tramite Facebook, la tennista esprime la sua voglia di ritornare a giocare e scrive anche che questo “è uno dei giorni più belli della sua carriera”.
Non si è mai sentita in colpa, ma quando gli viene chiesto cosa cambierebbe se potesse tornare indietro, risponde: “Avevo bisogno di un medico personale a tempo pieno, che prestasse attenzione anche ai miei obblighi anti-doping. L’avrei dovuto avere. Ma non c’era. Se potessi tornare indietro, questo è quello che vorrei cambiare.”
LA VITA DOPO LA SOSPENSIONE
La Sharapova ha dimostrato durante la sua carriera doti camaleontiche, che le hanno permesso di sfruttare al meglio il tempo che non ha impiegato tra i vari campi dei grandi slam. Ha lanciato la sua industria dolciaria, la SUGARPOVA. “Premium line of gummy candies” è il motto del marchio dolciario, e a vedere i prezzi non gli si può dar torto: 5€ per un pacchetto di caramelle.
In un’altra intervista rilasciata a Marie Claire russia parla anche dei suoi viaggi, e di come questi l’abbiano aiutata a sopportare lo stop forzato. Basterebbe vedere la sua pagina Facebook per rendersi conto delle mete turistiche e non, della campionessa siberiana che vive stabilmente in California.
Ha realizzato diversi corsi presso la Harvard Business School e ha iniziato a scrivere un’autobiografia, con l’aiuto della giornalista di Vanity Fair USA, Rich Cohen, che sarà pubblicato nel mese di settembre. Non ha comunque mai smesso di allenarsi.
RAPPORTI: IL TENNIS E LA VITA PRIVATA
Parla delle sue varie relazioni col mondo del tennis, dal suo manager, al suo allenatore, quel messaggio di Rafa Nadal e il rapporto [complicato] con le sue colleghe e le relazioni amorose
È rimasta fedele al suo manager, ha riconosciuto che l’errore è stato di entrambe e licenziarlo sarebbe stato perseverare, infatti, alla domanda se c’avesse mai pensato, risponde: “No. Neanche per un attimo. La responsabilità è tanto mia quanto sua. Non ho controllato la lista. Quindi, se lo avessi licenziato, avrei dovuto licenziare me stessa (ride). Non ho mai voluto incolpare gli altri. Sarebbe stato troppo facile.”
Il suo allenatore, invece, sempre su Vanity Fair la elogia: “Come tutti i grandi campioni, è molto tastarda. Quando si mette qualcosa in testa, non c’è nessuno che la fermi. Ci sono poche persone in grado di tornare sul campo dopo quello che ha sofferto.”
Il suo rapporto con le altre tenniste, invece, non è mai stato roseo e spesso volentieri qualcuna si è lamentata dei suoi comportamenti, come Dominika Chibulkova, numero 4 nel ranking WTA. Alla Sharapova, però, sembra importare poco, e con freddezza siberiana chiosa: “Quando vado nello spogliatoio, faccio il mio lavoro. Esco sul campo e me ne vado. Voglio essere professionale. Se mi dicessero che non lo sono, questo mi avrebbe fatto male. Ma se la critica è perché non ho avuto una conversazione sotto la doccia, non fa nulla. posso sopportarlo. ”
Sull’amore invece ha poco da dire, o meglio, quando le viene chiesto chi è l’ultimo uomo con cui l’hanno pubblicamente vista, Andrés Velencoso, attore e modello spagnolo, ride e allontano il tema: “È solo un buon amico.”
Sempre in tema amoroso aggiunge: “Sarebbe stato molto cattivo ed egoista da parte mia mettere qualcuno nella mia vita in questo momento appena passato”, anche se la tennista vorrebbe mettere su famiglia. Riconosce che per ora è difficile, perché per lei il fatto che “l’equilibrio deve essere il cinquanta per cento di qualcosa” la spaventa: “Non posso essere al cento per cento allo stesso tempo nello sport e in un rapporto sentimentale.”
Da Rafa Nadal, subito dopo lo scandalo anti-doping, ha ricevuto un messaggio: “Mi ha mandato un messaggio molto bello quando è successo tutto e mi ha mostrato sostegno. Ho un enorme rispetto per lui”.
IL RITORNO SUI CAMPI
In realtà durante la sospensione ha continuato a giocare, il 10 ottobre, gioca in un’esibizione a Las Vegas insieme a varie leggende del passato come Martina Navratilova e John McEnroe, il 22 ottobre 2016 viene annunciata un’esibizione tra la Sharapova e la spagnola Garbine Muguruza su un campo metà in erba e metà in terra battuta, pochi giorni dopo, però, l’esibizione viene posticipata a causa di un infortunio alla caviglia della tennista iberica.
Il 15 dicembre gioca un’esibizione a Porto Rico contro la vincitrice della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio, Monica Puig, perdendo con il punteggio di 6-3, 1-6, 10-6.
Ha comunque continuato a fare sport in generale.
Poi, a gennnaio, l’annuncio ufficiale del ritorno sui campi in gare ufficiali, al Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda che si giocherà ad aprile stesso.
Il Porsche Tennis Grand Prix è un torneo WTA che fino al 2008 è stato Tier II, passato poi a Premier nel 2009. Non una grande slam, insomma, ma la Sharapova dovrà recuperare il tempo, e un ranking in cui non compare nemmeno più, perduto e dovrà pur re-iniziare da qualche parte.
Fonti: Vanity Fair España, Facebook, Wikipedia, WTA.