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La stagione della compagine partenopea non sta finendo nel migliore dei modi, con la tifoseria spaccata (lo striscione Pro-Sarri contro l’Atalanta ne è testimone) e molti calciatori sul nastro partenza. Mancano comunque cinque partite alla fine del campionato e il Napoli può solo far peggio, dunque per non rovinare un’annata di per se non molto positiva l’ideale sarebbe quello di limitare i danni, anche se a quanto pare sembrerebbe già tardi.
La SSC Napoli per sua fortuna non è quotata in borsa, dunque questi risvolti negativi sul campo non si ripercuotono sull’assetto societario ma, come è giusto, si sulle loro casse. Infatti dopo essere usciti al primo turno di Champions League, ai quarti di Europa League contro un non irresistibile Arsenal e fuori dai giochi in campionato fin troppo presto, il club di Aurelio De Laurentiis si è visto diminuire il valore della sua rosa, per un totale che la Gazzetta dello Sport ha stimato sui 70 milioni di euro.
Il valore complessivo attuale della compagine partenopea è intorno ai 600 milioni di euro, e nonostante ci siano alcuni giocatori che non hanno perso quotazione, come Koulibaly, Zielinski o Fabian Ruiz, la rosa perde un valore di oltre il 10% rispetto all’inizio di campionato. Insomma, non tutto propriamente positivo come ci si aspettava dall’arrivo di Carlo Ancelotti. Per essere ancora più precisi, questa diminuzione del valore è dipeso sopratutto dal calo fatto registrare da tre che in passato avevano fatto molto bene, Insigne e Mertens a Napoli e Verdi a Bologna.
Fonte: MN24