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Pochi giocatori hanno contribuito tanto al gioco italiano e mondiale più di quanto abbia fatto Roberto Baggio. Profondamente dotato e probabilmente guidato dal dio del calcio, il Divino Codino ha goduto di una carriera eccezionale sia sul palcoscenico nazionale che internazionale, una carriera che avrebbe potuto coronare con un premio finale.
Non sempre le cose sono andate bene, anzi, ha avuto problemi ricorrenti con quel maledetto ginocchio destro. A Baggio non mancava nulla, dal coraggio nel superare quel maledetto infortunio, e compensato per una relativa mancanza di statura con tecnica impeccabile e un’istintiva capacità di saper leggere il gioco.
Sebbene abbia trascorso la sua intera carriera in Italia, a partire dal Vicenza, in C1 nel 1982, terminando a Brescia – 204 serie A più tardi – nel 2004, con i vari Tare, Hubner e Guardiola, Baggio ha avuto, ed ha, numerosi ammiratori in tutto il mondo, tra cui l’ex presidente della UEFA Michel Platini, uno dei suoi predecessori alla Juventus: “Baggio non è né un tipico n. 9, né un tipico n. 10, è più un 9 e mezzo.”
Tanti i gol belli, da quello della consacrazione proprio contro Maradona a uno degli ultimi, quello rifilato a Van Der Sir su assist di Andrea Pirlo. Godetevi…