La nuova stagione di calcio in Germania è iniziata con un po’ di malumori. Basti vedere la cerimonia d’apertura della Bundesliga 2 (seconda divisione tedesca), durante il match tra VfL Bochum e FC St Pauli, che è stata sommersa da rumori e fischi assordanti.
Prima di tutte le partite di Bundesliga i tifosi di squadre opposte si sono uniti per far sentire il loro malcontento contro gli abusi della massima autorità calcistica tedesca (DFB) sotto il canto di “Scheiß DFB” (DFB merxa). I tifosi di casa, hanno addirittura affisso uno striscione minacciando azioni future.

Per cosa protestano i tifosi tedeschi?
Varie le motivazioni, diciamo che possiamo suddividerle in due macro-categorie, una che affligge tutto l’occidente calcistico moderno e una che va a toccare strettamente tutti i tifosi dei club tedeschi, anche gli ultras delle “big”.
Esattamente protestano per:
La troppa commercializzazione
In teoria, i club di calcio tedeschi sono “di proprietà” dei loro tifosi. La regola del “50 + 1” indica che un individuo o un’azienda non può controllare un club. Dunque i tifosi sono direttamente coinvolti nella gestione delle società per cui tifano. Gli appassionati di calcio in Germania sono inoltre molto legati ai valori tradizionali di questo sport: credono che il calcio sia molto più che massimizzare i profitti o mantenere ragionevoli i prezzi dei biglietti. Come per chiunque ami ventidue persone che corrono dietro a un pallone, il calcio è passione.
Sono preoccupati per la commercializzazione sempre più crescente e pressante. Come ad esempio l’acquisto da parte della Red Bull di più club nel mondo, tra i quali il Red Bull Leipzig , squadra che ha sforato la regola del “50 + 1”. Ovviamente i tifosi vedono la Red Bull (azienda ndr) come una semplice utilizzatrice del sistema calcio per commercializzare il proprio marchio. Diciamo che non c’è bisogno di un genio particolare per capirlo…
Allo stesso modo, l’Hoffenheim non sarebbe mai arrivato in Bundesliga senza il cospicuo investimento del locale miliardario Dieter Hopp. E ora anche l’Hannover 96 ha chiesto un’esenzione dalla regola del “50 + 1”, in modo che il Presidente Martin Kind possa avere una quota di maggioranza nel club.
Alcuni gruppi ultras sono molto sospettosi sulla decisione di consentire a una squadra cinese U-20 di competere nel quarto livello del calcio tedesco, la Regionalliga Südwest. Dove la squadra, inoltre, guadagnerà il denaro di benvenuto che spetta a tutte le squadre che arrivano in questo campionato, e questa cosa agli occhi dei tifosi dà anche l’impressione che il calcio sia utilizzato per ulteriori fini commerciali e politici.
Calendari previsti per la TV e non per i tifosi
I match sono ora distribuiti pienamente su tutto il fine settimana e i tempi sembrano essere impostati in base alla convenienza degli sponsor e delle emittenti televisive, piuttosto che sugli usi e i costumi dei tifosi. E dato che le date esatte sono annunciate con solo poche settimane di anticipo, è molto difficile per i tifosi pianificare la propria vita in funzione della propria squadra del cuore.
Punizioni collettive
In diverse occasioni, la scorsa stagione, la Federcalcio tedesca ha imposto punizioni collettive a gruppi ultras. Quando il Dortmund giocò contro il RB Leipzig, un piccolo numero di Ultras del Borussia provò a bloccare il pullman della tifoseria avversaria, e come punizione, la DFB chiuse l’intera curva per il match casalingo della domenica successiva, punendo effettivamente 25.000 tifosi per l’azione scellerata di pochi.
Violazione della privacy
Le autorità del calcio sono sempre più preoccupate per la violenza dei tifosi tanto all’interno quanto all’esterno degli stadi, ma soprattutto per il continuo uso di fumogeni e “bomboni” (per dirla alla Piccinini) da parte di alcuni gruppi ultras. Ciò ha portato all’introduzione di biglietti nominali e controlli di identità ai tornelli, proprio come in Italia post “tessera del tifoso”, e in Germania, per ovvie ragioni, la protezione della propria privacy è una questione storica.
Cosa si prospetta nel prossimo futuro?
Il Presidente DFB, Reinhard Grindel, sembra aver ascoltato. Ha affermato che non ci saranno più punizioni collettive e sta cercando di rinnovare il dialogo con i gruppi ultras per affrontare le loro preoccupazioni. Ha anche riconosciuto che il successo del calcio tedesco è basato sull’impegno, la fedeltà e la passione dei tifosi.
La sua dichiarazione è stata accolta positivamente da alcuni gruppi di tifosi, ma molti sono ancora molto sospettosi su queste dichiarazioni ufficiali del Presidente e sono ancora convinti di essere presi poco seriamente. In Germania, gli addetti ai lavori, pensano che le ostilità continueranno per tutta la stagione.