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Foto da Cadena Ser

 

 

L’ormai ex direttore sportivo del Sevilla si apre ai microfoni de “el Larguero” (la traversa), programma sportivo della stazione radiofonica Cadena Ser. Qualche settimana fa l’annuncio dell’addio alla capitale andalusa dopo 17 anni in carica in questa veste, e più di una decada passata a difendere i pali del Ramón Sánchez-Pizjuán.

El “Monchi” arrivò a Siviglia (da giocatore) in prima squadra, dalla cantera (Sevilla Atletico) con una società devastata sportivamente ed economicamente, lui però ha resistito e, da andaluso di nascita – San Fernando – Cadice, è rimasto fedele. A fine carriera è rimasto in società, è divenuto direttore sportivo e dopo due Coppa UEFA, tre Europa League, due Coppa del Re, una Supercoppa Europea e una Supercoppa di Spagna, va via tra i ricordi.

Tra i tanti acquisti vincenti, c’è anche un italiano che ha fatto molto bene al Siviglia, il campione salernitano Enzo Maresca, che però non cita rispondendo alle varie domande.
Sotto la sua gestione, dalla cantera sono arrivati in prima squadra – tra gli altri – José Antonio Reyes, Sergio Ramos, Diego Capel, Jesús Navas ed Alberto Moreno. Tra i calciatori acquistati e spesso rivenduti a cifre molto più vantaggiose, figurano invece Dani Alves, Luís Fabiano, Júlio Baptista, Álvaro Negredo, Ivan Rakitic e Federico Fazio.Le cessioni dei calciatori da lui ingaggiati hanno portato al Siviglia una cifra stimata in 300 milioni di euro.

L’acquisto perfetto?

Dani Alves. Quell’acquisto ha fatto tutti i passaggi che avrebbe dovuto fare. Giocatore sconosciuto, che ha dovuto adattarsi, a cui abbiamo dato il suo tempo, che è stato sempre più in crescita, ci ha fatto vincere dei titoli e poi è stato venduto. Lo comprammo per 800.000 euro e lo vendemmo a 35 milioni più Fernando Navarro”.

L’acquisto più costoso?

“Quello che ho preso, che mi ha anche fatto piangere e che più mi ha dato un senso di impotenza, è stato quello di Kevin Gameiro del PSG. Abbiamo dovuto negoziare molto e le cose cambiavano continuamente, mi ha creato un sacco di frustrazioni, anche con il giocatore quando era già a Siviglia “.

Il peggior acquisto?

“Di solito non lo dico perché sarebbe una mancanza di rispetto alla persona. Ce ne sono stati un sacco. Soprattutto ho fallito quando mi sono lasciato sopraffare dalla pressione dell’allenatore, e dei tifosi …”

Acquisti frustranti?

“De Jong era a Siviglia per conoscere la città e mentre ero in viaggio di ritorno per negoziare ci ha detto che stava per firmare con l’Amburgo. Con Van Persie, mentre ero a Rotterdam per farlo firmare, stavo per salire nella sua camera d’hotel, quando ha ricevuto una chiamata dall’Arsenal ed è andato lì. E Marcelo… passa il Real Madrid e lo prende “.

Modelli di gestione sportiva?

“Ci sono tre tipi, per come la vedo io. C’è una presidenziale, dove il presidente è il capo. Altra, come di solito si verifica in Premier, in cui è il direttore tecnico che pianifica e gestisce tutto, e altri come il Siviglia, che è un modello misto: il presidente dà la direzione, ma ho ampiezza di movimento. ”

Tecnicamente è ancora il direttore sportivo degli andalusi, ma chiarisce che sta facendo “…il passaggio del testimone, sono ancora a disposizione per tutto ciò che il club ritiene opportuno. Data in cui dovrei lasciare? Tra 15-20 giorni o forse un mese.” Alla domanda su cosa farà nel prossimo futuro, risponde dichiarando amore per una sola squadra: “Se hanno bisogno di me per qualsiasi cosa in futuro, sarò qui. Vedo impossibile andare in un’altra squadra della Liga, sono sevillista”. Poi però non smentisce le voci che lo vorrebbero alla Roma, anzi…
“La Roma è la squadra che ha scommesso su di me, che vuole aspettarmi, ma ci sono altre offerte dalla Francia e dall’Inghilterra, ma non sono così complete. Li ho ascoltati e ho detto loro come lavoro io, è un progetto che mi piace”

Quindi potrebbe avere un futuro in Italia, e dati i risultati (economici e sportivi) ottenuti con gli spagnoli, i tifosi romanisti possono iniziare a sognare in grande, anche in virtù del nuovo stadio in arrivo ( qualche settimana fa le parole di uno dei progettisti dello stadio).

Fonte: Cadena Ser, Wikipedia

 
 
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